Obiettivo psicoanalisi

Proposte di clinica e formazione psicoanalitica a cura del Centro Triestino di Consulenza e Terapie psicoanalitiche "Nuova Therapeia"

OBIETTIVO PSICOANALISI è una proposta innovativa che permette a chiunque sia interessato alla scienza psicoanalitica di avvicinarsi ad essa decidendo strada facendo a quale livello di formazione dedicarsi, dall’approfondimento puramente culturale dei temi proposti fino ad una formazione completa in psicoanalisi secondo i principi originali della Psicoanalisi, e anche a varie forme di specializzazione e a un lavoro di formazione permanente attraverso aggiornamenti, seminari, convegni e supervisione individuale e di gruppo.

L’aspetto innovativo è rappresentato dalla personalizzazione della formazione offerta, dai primi passi di avvicinamento alla Psicoanalisi fino al completamento dell’iter scelto da ogni singola persona e alla formazione permanente successiva, garantita attraverso vari interventi.

Lo schema sintetico della proposta formativa è il seguente:

Possibili percorsi di formazione in Psicoanalisi di Dedalo APS a cura della dott. Laura Mullich

Seminari psicoanalitici:

L’iniziativa, a cura del Centro Triestino di Consulenza e Terapie psicoanalitiche “Nuova Therapeia”, è rivolta a tutti coloro che siano interessati ad avvicinarsi alla Psicoanalisi nella sua forma originale, dalle intuizioni di Freud agli sviluppi successivi e può avere un valore puramente culturale oppure essere propedeutica ad una delle modalità di formazione offerte dall’Associazione nel suo settore OBIETTIVO PSICOANALISI.

Gli incontri si svolgono in presenza e online, dalle 19.30 alle 21.30.

Su ogni argomento viene fornita una bibliografia di base e può essere richiesta una dispensa al costo di Euro 15,00 per la copertura delle spese di pubblicazione (Euro 10,00 per gli associati a DEDALO APS).

Viene rilasciato un attestato di partecipazione e frequenza valido per il monte-ore delle altre iniziative formative.

Counseling psicoanalitico:  Il corso svolge il compito di formazione in maniera rigorosa secondo l’orientamento etico e scientifico della psicoanalisi.

La situazione di difficoltà in cui una persona può trovarsi è un fenomeno complesso e richiede, per essere affrontata con efficacia e correttezza, competenza di ascolto e capacità di gestione della relazione di aiuto. Il corso triennale proposto svolge il compito di formazione in maniera rigorosa secondo l’orientamento etico e scientifico della psicoanalisi.

Il corso é rivolto a operatori sociali, assistenti di malati terminali, educatori professionali, responsabili di centri giovanili, assistenti sociali, operatori sociosanitari di istituti e consultori pediatrici e geriatrici,  assistenti scolastici e domiciliari, operatori del volontariato sociale, infermieri,  animatori,  terapisti, operatori di Centri di ascolto e di comunità terapeutiche, psicologi, insegnanti di ogni ordine e grado, pedagogisti, e a tutti coloro che abbiano un interesse professionale e personale nei confronti dell’ascolto ad orientamento psicoanalitico, per cui non c’è cambiamento della relazione se non a partire da sé così come c’è un interesse psicoanalitico ovunque si creino transfert e relazioni interpersonali e c’è sempre l’opportunità di una crescita personale quando anche nella sofferenza si riconosca una propria responsabilità, una ricerca di consapevolezza che renda liberi di compiere le proprie scelte in tutti gli ambiti della propria vita (affettivo-relazionale, scolastico, professionale, di volontariato).

Formazione professionisti:

Questa iniziativa è dedicata ai tanti professionisti che desiderano approfondire e riqualificare le proprie competenze a vantaggio della propria efficacia relazionale con conseguenti vantaggi per la propria carriera.

Quella del counseling è un’attività che ha come fine il miglioramento della vita delle persone. Operativamente, si cerca di promuovere atteggiamenti attivi e propositivi, puntando sui punti di forza e le capacità personali di scelta e cambiamento delle persone. Il tutto con l’obiettivo di superare momenti di difficoltà legati a fasi di transizione, stati di crisi e processi evolutivi.

Quali sono i benefici del counseling?

  1. Il miglioramento delle competenze relazionali e comunicative
  2. Una maggiore conoscenza di se stessi
  3. Sviluppo di eventuali momenti di difficoltà
  4. Superamento di problematiche non psicopatologiche
  5. Capacità di prendere decisioni con consapevolezza.

Scuola di Psicoanalisi:

La Psicoanalisi, secondo la definizione di Freud nella prefazione al dizionario di Sessuologia di Marcuse del 1922, è:

  1. In primo luogo il nome di un procedimento di indagine di processi psichici altrimenti inaccessibili;
  2. in secondo luogo un trattamento di disturbi nevrotici basato su tale indagine
  3. in terzo luogo una serie di conoscenze psicologiche ottenute per questa via, che gradualmente si assommano e convergono in una nuova disciplina scientifica.

La formazione di uno psicoanalista dovrebbe essere, sempre secondo le indicazioni di Freud, una formazione di prima istanza, e non una specializzazione di altre discipline accademiche. Nella formazione che proponiamo proponiamo uno specifico percorso formativo, in cui certamente offriamo una parte di studio e approfondimento teorico, al quale si aggiunge una formazione personalizzata, oltre al fondamentale lavoro di analisi personale.

La formazione si sviluppa in 13 weekend, il sabato dalle 9 alle 19 e la domenica dalle 9 alle per un totale di 150 ore per ciascuna annualità. L’organizzazione delle lezioni potrà essere modificata attraverso un accordo con gli allievi, sia per ciò che riguarda le date indicate, sia per ciò che riguarda gli orari, che potranno anche essere serali.  Ad essa va aggiunta l’analisi personale con uno dei docenti della Scuola, ad un costo concordato.

Le lezioni si svolgono in presenza e online (per allievi che si trovassero fuori Trieste). Si auspica tuttavia che la maggior parte degli incontri possa svolgersi in presenza.

Su ogni argomento viene fornita una bibliografia di base e può essere richiesta una dispensa al costo di Euro 15,00 per la copertura delle spese di pubblicazione (Euro 10,00 per gli associati a DEDALO APS).

Al termine di ogni annualità viene richiesta la stesura di una tesina concernente uno degli argomenti trattati nelle lezioni o nei laboratori.

Esperienza psicoanalitica intensiva:

Viene proposta un’esperienza particolare di psicoanalisi, un laboratorio psicoanalitico della durata di una settimana, in cui si applica il metodo delle sedute lunghe.

La seduta è l’unità di spazio e di tempo nella quale si svolge il lavoro analitico e che definisce il quadro nel quale le parole attraverso cui si esprime l’inconscio trovano un contesto funzionale al loro sviluppo. Non è quindi un semplice contenitore, ma è di per se stessa il fattore determinante del processo analitico.  In quest’ottica, l’organizzazione delle sedute assume un’importanza notevole per la dinamica del lavoro.

Modificare la lunghezza delle sedute e la loro frequenza significa influenzare direttamente l’andamento dell’analisi.

Le sedute lunghe hanno origine nella clinica di Freud e di molti psicoanalisti delle origini.

Noi proponiamo 5 sedute senza sosta di più ore, che si svolgono nell’arco di una settimana.

La situazione che si crea in questo modo stimola l’attività associativa e la sua verbalizzazione, oltre a un’elaborazione profonda e la liberazione di scariche affettive, favorendo l’abbassamento delle resistenze e superando il controllo dell’Io sull’espressione verbale.

Oltre al metodo delle sedute lunghe, vengono utilizzati dei supporti tecnici, attraverso i quali si introducono nelle sedute documenti riguardanti la vita del paziente e della sua famiglia. Tra i possibili supporti tecnici, ci possono essere le fotografie, l’albero genealogico, immagini o disegni delle case nelle quali il paziente ha vissuto, e vari scritti (diari, lettere ecc.)

L’esperienza può essere ripetuta, anche all’interno di un percorso analitico completo.

Supervisione individuale e di gruppo:

La finalità della supervisione è sempre stata quella di mediare tra la soggettività dell’esperienza personale dell’analista e l’oggettività della necessaria adesione a una posizione teorica. La clinica deve essere ancorata con chiarezza alla teoria, ma deve rispettare la soggettualità dell’Altro, conciliando i due aspetti della supervisione, momento di apprendimento ed esperienza trasformatrice. E’ di fatto un’esperienza di crescita e apprendimento imprescindibile per lo sviluppo completo della soggettività dello psicoanalista.

La formazione psicoanalitica si basa sui tre pilastri dell’analisi didattica, dei casi clinici condotti sotto supervisione e dei seminari teorici.  Alla supervisione individuale è sempre stato dato il compito di costruire un ponte tra la soggettività dell’esperienza personale e l’oggettività della necessaria adesione a una posizione teorica, valorizzandole entrambe.  Ciò che regola il “fare” è il metodo come espressione di una teoria, intendendo per metodo l’insieme di convinzioni che guidano l’agire, rimanendo spesso implicite.

Il termine ‘metodo’ deriva dal greco meta e odos, e indica l’idea di perseguire una via per raggiungere un fine consono all’obiettivo che si persegue. Il metodo si occupadella congruenza tra il percorso di formazione e l’obiettivo che si intende raggiungere. Applicare un metodo non significa poter disporre di un insieme di tecniche operative prive di una finalità globale. Si tratta di una tensione riflessiva che si imprime e si mantiene su ciò che si fa e su ciò che si pensa. La rielaborazione personale, che segue la padronanza di tecniche consolidate (che hanno come oggetto le libere associazioni, l’interpretazione, il transfert, il controtransfert ecc.), permette la creatività.

Fine prioritario dell’intervento è lo sviluppo di una più ampia dimensione soggettuale, della consapevolezza di sé e del proprio sistema di significati che si esplica nella dimensione intersoggettiva. Non si tratta di fornire soluzioni preconfezionate o consigli, ma di mettere in moto forze bloccate o deviate verso fini troppo individualistici quale l’affermazione ad oltranza di sé o la strumentalizzazione dell’altro, che bloccano la crescita personale e professionale.

La consapevolezza della propria risonanza interiore (analisi del controtransfert) è per l’analista il monitoraggio indispensabile di quanto sta avvenendo nella relazione. Non è possibile conoscere obiettivamente l’altro nella sua situazione interiore. Si può invece entrare in risonanza con le reazioni emotive che suscita tutta la gamma dei sentimenti, ma anche i moti affettivi di affinità e diversità, di simpatia e antipatia, che, riconosciuti e integrati, diventano uno strumento per sviluppare una dimensione autenticamente intersoggettiva. Il risultato è veramente una realtà nuova (terza) per i due soggetti che si incontrano, nata da un ampliamento di consapevolezza operata da se stessi e dall’altro, in cui le due individualità non si annullano. Si tratta di ampliare il proprio sguardo fino a riconoscere l’altro nella sua specifica soggettività.

Il supervisore si trova davanti a un paradosso. Per poter insegnare a condurre un’analisi deve rinunciare a tutto ciò che di solito si intende per insegnamento: la trasmissione di convinzioni o certezze acquisite, una trasmissione che non solo è insufficiente e difficile da realizzare, ma può essere persino dannosa inibendo la forza creativa della soggettualità dell’altro. Ciò che va trasmesso è una modalità di ricerca, un metodo, che si fonda innanzitutto sull’acquisizione di una consapevolezza integrata e autoriflessiva di sé. Il saper fare coincide con il saper essere. Ogni analista ha un suo proprio stile, che il supervisore deve rispettare.

A conclusione di ogni annualità, l’allievo dovrà presentare una tesina concernente i temi trattati, e dovrà superare un colloquio riguardante il proprio elaborato, al fine di concludere l’esperienza (se si tratta di un ciclo annuale) oppure di poter proseguire il percorso scelto.

Vi sono argomenti comuni tra i vari percorsi, per quanto concerne la parte teorica. La frequenza alle lezioni comuni viene conteggiata nel monte-ore del piano formativo personalizzato.

In tutte le iniziative è obbligatorio un percorso di analisi personale con uno dei docenti del Centro.

Per qualsiasi informazione o approfondimento su tempi, costi e modalità operative, contattare la Segreteria per richiedere un appuntamento, in presenza oppure online.

informazioni

L’esperienza è coordinata dalla dott. Laura Mullich, psicoanalista

dott.ssa Laura Mullich

Nata a Trieste il 4 agosto 1956 e laureata il 27 febbraio 1980 in Filosofia con indirizzo psicologico presso l’Università degli Studi di Trieste, svolge la libera professione come psicoanalista dal marzo 1980. Ha svolto la sua formazione in Psicoanalisi con specializzazione in Psicoterapia psicoanalitica delle psicosi e degli stati borderline dal 1983 al 1987 presso il Ce.R.P di Trento, sotto la guida del prof. Paul-Claude Racamier della Société Française de Psychanalyse, con la direzione della dott. Simona Taccani e del prof. Giorgio Maria Ferlini. E’ associata all’Opifer e alla Scuola di Psicoanalisi Freudiana di Milano. Si occupa di clinica e di formazione anche in collaborazione con Enti del Terzo Settore. Svolge perizie e consulenze tecniche di parte e opera come consulente familiare e supervisore sia nell’ambito della psicoanalisi sia nell’ambito dei consultori familiari della rete UCIPeM. E’ tra i soci fondatori dell’Associazione Culturale DEDALO APS nell’ambito della quale gestisce e dirige la scuola triennale di formazione per consulenti familiari e operatori delle relazioni d’aiuto.